L’inclusione è un percorso, non un punto di arrivo. Un tracciato da costruire insieme, per comporre quei tasselli essenziali nel rispetto delle diversità. L’inclusione si sperimenta insieme, qualche volta sbagliando, ma solo attraverso gli errori si possono superare gli ostacoli.
Nel 1981, l’ONU ha proclamato l‘Anno dei disabili per richiamare l’attenzione sulle persone con disabilità. Le idee e le misure di quest’anno sono state portate avanti dal 1983 al 1993 nel Decennio delle persone disabili. Il 3 dicembre 1992 l’ONU ha dato inizio alla Giornata internazionale delle persone disabili, celebrata per la prima volta nel 2003. La giornata ha lo scopo di sensibilizzare le persone su base annuale.
Le varie organizzazioni sono chiamate ad affrontare le preoccupazioni e i problemi delle persone diversamente abili e a renderli pubblici. Nel mondo vengono organizzati, per l’occasione, eventi incentrati sull’inclusione per una vita dignitosa e sostenibile.
Nel mondo il 15% delle persone ha una disabilità. Questo indica che almeno il 30% delle persone ne sono coinvolte, tra familiari e amic*, direttamente o indirettamente.
La disabilità ci riguarda tutt* perché le decisioni politiche e istituzionali devono coinvolgere direttamente le persone diversamente abili e le associazioni che le rappresentano. Il 3 Dicembre Artemisia e.V. ha lanciato un appello per non lasciare indietro nessuno e ha organizzato in collaborazione con:
AWO Begegnungszentrum| EMERGENCY Deutschland | Bezirksamt Friedrichshain-Kreuzberg | MiNA e.V. | Rete Donne Berlino | ANPI | IL MITTE |una giornata all’insegna dell’inclusione, promuovendo attività di partecipazione inclusiva in cui le barriere possano essere superate attraverso lo scambio culturale, il dibattito, la musica, l’arteterapia, il teatro e l’esperienza culinaria. Tutt* sono invitati a partecipare.
qui l’evento su f L’INCLUSIONE CI RIGUARDA TUTT*
Amelia Massetti, Presidente di Artemisia, ha intervistato Alessandra Ballotti, studentessa di economia e marketing internazionale. A Berlino per fare il suo tirocinio, Alessandra si ritrova, a causa di una serie di complicazioni postoperative, su una sedia a rotelle. Paladina dell’inclusione, ha partecipato al progetto Buntstifte.