“La democrazia ha bisogno di inclusione“
Jurgen Düsel
Il 3 dicembre è la giornata internazionale delle persone con disabilità e le persone che necessitano o meno di assistenza, le associazioni e le istituzioni sono chiamate a celebrare questa giornata, indetta dalle Nazioni Unite il 3 dicembre 1992 e celebrata per la prima volta nel 2003, per sensibilizzare e rendere partecipi le persone, con o senza disabilità, della situazione attuale sul diritto all’inclusione.
L’associazione Artemisia insieme ad Emergency Deutschland ha organizzato la 4a edizione dell’evento Inklusion Geht uns alle an ,con il sostegno dell’ AWO Begegnungszentrum e del Bezirksamt di Friedrichsain-Kreuzberg e il patrocinio del Comites Berlino. Media Partner Il Mitte.
In questo evento oltre che sensibilizzare sul tema e sulla situazione attuale delle persone con disabilità, sono stati organizzati dei workshop di danza movimento e di Hip Hop, nonché di Arteterapia, per favorire la partecipazione delle persone, con o senza disabilità, con delle attvità inclusive.
La democrazia ha bisogno di inclusione e, viceversa, senza inclusione non c’è vera democrazia
La democrazia non è sempre scontata, a volte bisogna lottare per difenderla. L’aspetto democratico dell’inclusione è molto importante. La democrazia e l’inclusione sono due facce della stessa medaglia. Tutti*e vogliono vivere in una società in cui ognuno*a possa avere gli stessi diritti, lo stesso valore, le stesse opportunità e in cui chiunque possa partecipare.
L’inclusione non consiste nel sostenere le persone con disabilità per gentilezza, attenzione o carità.
I valori fondamentali per una società democratica sono uguaglianza, pari opportunità, giustizia sociale.
Lo Stato ha il compito di legiferare e ratificare la Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità attuando la legge federale sulla partecipazione.
Talvolta bisogna rivendicare con forza i propri diritti.
Lo Stato deve anche garantire che le persone con disabilità possano utilizzare questi diritti, possano conviverci, possano invocarli e, se necessario, farli valere di fronte alle resistenze.
Un diritto scritto sulla carta che non viene attuato non vale la carta su cui è scritto.
Senza gli strumenti necessari non si possono realizzare questi obiettivi. L’educazione inclusiva è una grande sfida che va presa in seria considerazione, perché è lavorando su questa che si possono ampliare negli altri campi il concetto di inclusione.
Permettere di andare a scuola nella stessa classe persone con o senza disabilità non è sufficiente, è necessario implementare dei servizi di supporto nella scuola tradizionale che possano garantire la piena inclusione.
Vanno valorizzati i punti di forza dei bambini e delle bambine con o senza disabilità e non concentrarsi sulle loro debolezze.
Nel mondo del lavoro la combinazione del sussidio di base e il salario del laboratorio per la formazione professionale non valorizza pienamente il riconoscimento dei risultati raggiunti. Questa forma di assistenzialismo danneggia la dignità della persona.
Va cambiata la prospettiva e il punto di vista delle persone che vedono sotto un profilo di bisogno le persone con disabilità.
Il 4% delle persone con disabilità è genetica, mentre il 96% acquisisce la propria disabilità nel corso della vita a causa di incidenti o malattie.
La politica per le persone con disabilità è principalmente una politica per i diritti delle persone. Questa attraversa trasversalmente tutte le aree della società, dalla salute, l’abitazione, l’assistenza, l’arte e la cultura.
Alcuni momenti dell’evento del 3 dicembre: Inclusione ci riguarda tutti*e