A Berlino si sono svolti i giochi mondiali degli Special Olympics, il più grande movimento sportivo al mondo per persone con disabilità intellettive e multiple. Queste olimpiadi sono differenti dalle paralimpiadi che invece sono concentrate sulle disabilità fisiche e si svolgono solo tra persone con disabilità. La grande differenza con gli Special consiste nella partecipazione anche di persone senza disabilità, atleti*e partner, che gareggiano insieme agli atleti e atlete con disabilità intellettive. Gli Special Olympics sono riconosciuti dal Comitato Olimpico Internazionale, e sono rappresentati da più di cinque milioni di atleti e atlete in 176 Paesi.
L’attuale presidente dell’organizzazione Special Olympics International (SOI) è Timothy Shriver, figlio di Eunice Kennedy-Shriver, fondatrice degli Special Olympics nel 1968 a Chicago, era presente alla cerimonia di apertura. Nell’articolo su IL Mitte si può trovare il suo discorso.
Ai Giochi Olimpici Speciali partecipano atleti e atlete di età pari o superiore agli 8 anni. Quasi un terzo delle e dei partecipanti hanno 22 anni o più. Non c’è un limite massimo di età. La partecipazione alle olimpiadi mondiali non comprende atleti*e che hanno superato i 70 anni. Nei territori dove si praticano gli sport unificati i limiti di età non ci sono e la partecipazione è aperta a tutti*e.
L’obiettivo dei Giochi Olimpici Speciali è quello di sostenere le persone con disabilità intellettiva ad ottenere maggiore riconoscimento, fiducia in se stesse e favorire la partecipazione e l’inclusione attraverso lo sport. Valorizzando le capacità di coloro che partecipano agli sport unificati le persone, con o senza disabilità, si mettono in gioco e ottengono riconoscimento sociale e valore nelle proprie capacità.
Lo sport è un veicolo importante affinchè le persone possano sentirsi parte integrante di una società dalla quale spesso vengono escluse. Attraverso lo sport si possono migliorare non solo le predisposizioni fisiche ma soprattutto la possibilità di scambio e comunicazione anche costruendo dei ponti di socialità collettiva utili per la crescita personale.
Attraverso lo sport si fa inclusione e si valorizzano le persone con le proprie attitudini, nel superamento di ogni pensiero di esclusione.
La differenza tra le Olimpiadi o le Paralimpiadi sta anche nel medagliere dei Giochi Olimpici Speciali dove si premiano le prestazioni migliori, individuate nei diversi livelli di abilità. Ognuno*a vince la propria medaglia per la propria categoria che indicano i diversi tipi di abilità. Siccome ci sono persone con disabilità intellettive che hanno difficoltà motorie più vincolanti per questo è stato creato una premiazione ad hoc che non lasciasse indietro nessuno*a.