Mappe Mentali e pensiero visivo per una didattica inclusiva

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Lunedì 4 aprile, alla riunione mensile di Artemisia, Ilaria Fioravanti ci parlerà dell’importanza dell’utilizzo delle Mappe Mentali e del pensiero visivo in generale per la realizzazione di una didattica inclusiva.

Cosa sono le Mappe Mentali?

Le Mappe Mentali, inventate da Tony Buzan negli anni ’60, sono uno strumento che permette di sfruttare una larga parte delle nostre funzioni cognitive: contengono immagini, colori, parole chiave, simboli, linee e forme, diventando infine esse stesse delle immagini. Le Mappe Mentali sono espressione del pensiero radiante, ovvero della tendenza del nostro cervello ad associare e completare idee, dimostrando una capacità virtualmente infinita di generare pensieri e collegarli tra loro.

Quanto sono utili le immagini nell’apprendimento?

Molti studi hanno dimostrato la superiorità dell’efficacia delle immagini nell’apprendimento rispetto a ogni altro strumento utilizzato: arriviamo a ricordare una serie di 2.500 immagini con una precisione del 90% per diversi giorni, mentre nell’arco di 72 ore ricorderemo circa il 10% di quanto ci viene proposto oralmente. Lo stesso vale per il testo scritto.

Questa consapevolezza ha portato a una certa diffusione di vari strumenti del pensiero visivo: mappe concettuali, mappe mentali, solution maps, iperMappe, più varie altre schematizzazioni che sfruttano elementi visivi. Sfortunatamente l’utilizzo di questi strumenti è spesso poco consapevole e nasce dall’imitazione di modelli proposti da internet o dai testi scolastici, senza che venga accompagnato da una ricerca più profonda sui principi che regolano la loro costruzione e sugli obiettivi che intendono raggiungere.

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Come posso utilizzare le Mappe Mentali con persone diversamente abili?

Nella maggior parte dei casi un deficit cognitivo si concretizza in importanti difficoltà nelle abilità verbali. Questo segna limiti gravosi nella quotidianità di bambini e ragazzi diversamente abili, dato che in larghissima parte i nostri sistemi scolastici e il nostro sistema di vita si focalizzano proprio sulle capacità verbali e numeriche. Spesso non viene considerato che le abilità visuo-spaziali sono, al contrario, uno dei maggiori punti di forza di questi studenti, e che sfruttandole si potrebbe facilitare notevolmente non solo il loro percorso accademico, ma anche di vita.

Le Mappe Mentali non vengono infatti utilizzate unicamente nello studio. Sono uno strumento potente per strutturare e organizzare in modo chiaro pensieri, idee e, non ultimi, impegni quotidiani. Utilizzando uno schema prevalentemente visivo (si può arrivare a mappe in cui l’elemento verbale viene completamente eliminato), dove le semplici azioni che fanno parte della routine giornaliera vengono espresse con immagini, diventa molto più semplice per il bambino comprendere, ricordare e rivedere i piani giornalieri, talvolta della famiglia intera. In questo processo può subentrare addirittura un elemento ludico che rende l’organizzazione quotidiana più piacevole sia per i figli che per i genitori.

Quali attività che coinvolgono le Mappe Mentali possono essere considerate inclusive?

Le Mappe Mentali sono uno strumento inclusivo per il semplice fatto che tutti ne possono trarre beneficio, e che le idee di tutti possono trovarvi posto.

Quando si lavora in gruppo, per esempio, succede comunemente che chi ha una personalità più forte o estroversa detti la direzione che prenderà il lavoro di tutti, esponendo per primo le proprie idee e bloccando eventuali input di diversa natura. Quando si lavora con le Mappe Mentali, invece, il primo passo è sempre la costruzione di una mappa individuale, che solo in un secondo momento verrà integrata con tutte le altre, creandone una più grande in cui tutti vedono riconosciuto il proprio pensiero.

Questo metodo di lavoro è particolarmente interessante anche in attività di natura creativa, dove l’immaginazione e le associazioni di personalità diverse danno vita a risultati estremamente articolati, che non potrebbero mai esistere senza il contributo di tutti.

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Qual è l’obiettivo di Artemisia nel proporre un progetto sulle Mappe Mentali?

Creare consapevolezza sulle possibilità di sviluppo cognitivo e diffondere le competenze necessarie per favorire l’apprendimento sono tra gli obiettivi a lungo termine di Artemisia.

Le Mappe Mentali sono estremamente utili non solo in caso di disturbi specifici dell’apprendimento o di deficit cognitivi particolari, ma per tutti gli studenti, di qualunque età, che desiderano apprendere, ricordare e organizzarsi in modo più veloce ed efficace. Allo stesso modo rappresentano uno strumento fondamentale della didattica inclusiva per tutti i docenti e gli educatori che desiderano facilitare il percorso di crescita scolastica e personale dei propri studenti.


Ilaria Fioravanti, ThinkBuzan Licensed Instructor in Mind Mapping & iMindMap. Formata da Tony Buzan, l’inventore delle Mappe Mentali, è tra i pochi istruttori certificati per il loro insegnamento in Italia e Germania.

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