BUTOH, DANZA DELLE TENEBRE
Ho avuto modo di intervistare la regista e coreografa dello spettacolo “Ur*Kunft am Anfang war PENG BIG BANG” Yuko Kaseki.
Ho visto molti dei suoi spettacoli presso il Teatro Thikwa, dove lavora anche Lia, una persona con la Sindrome di Down, musa ispiratrice di Artemisia, e mi hanno sempre affascinato le sue coreografie e la danza Butoh , danza contemporanea che si è sviluppata negli anni 50 in Giappone.
Letteralmente: danza camminata, pestata con i piedi (in inglese viene tradotto stamping dance).
Pestare con i piedi… per volare con il corpo… con le mani…con la mente…Negli anni Venti alcuni danzatori giapponesi andarono in Germania a studiare la danza europea. Al loro ritorno in Giappone fondarono scuole di ballo nelle quali Kazuo Ohno e Tatsumi Hijikata, i due “padri fondatori” del Butoh, diedero le loro prime lezioni.
Onho ed Hijikata si incontrarono nel 1954 e fu l’inizio di una cooperazione che durò anni. Hijikata avrebbe diretto e realizzato molte coreografie per Ohno. Lo studio di Hijikata divenne il centro del movimento del Butoh.
Il Butoh mescola infatti danza, teatro, improvvisazione ed influenze delle tradizionali arti dello spettacolo giapponese con la danza dell’Espressionismo tedesco “Ausdruckstanz”
Il Butoh venne definito in molti modi: scioccante, provocatorio, fisico, spirituale, erotico, grottesco, violento, cosmico, nichilista, catartico, misterioso.
C’è anche chi lo definisce “la versione punk della danza classica giapponese“.
Il Butoh inizialmente era una risposta radicale all’idea occidentale della danza. Era la giapponese “ribellione del corpo”. Era pura provocazione, resistenza contro l’establishment culturale ed il sistema sociale.
Era sperimentale, a volte grottesco, a volte assurdo e mistico.
Sicuramente un’esperienza unica per le persone diversamente abili avere l’opportunità di sperimentare con il proprio corpo e con se stessi, attraverso la Butoh danza, le profondità dell’animo.
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