Il 15 giugno si è svolta presso l’AWO Begegnungszentrum la festa di chiusura del progetto Inclusione in Movimente, diversità a ritmo dell’arte.

Il progetto è stato ideato e organizzato dall’associazione Artemisia che lo ha finanziato per il 10%, Aktion Mensch ha finanziato il 90% e l’AWO Begegnungszentrum ha dato il patrocinio e ha messo i locali a disposizione gratuitamente.

È stato un momento molto emozionante per tutti i conduttori e le conduttrici dei laboratori multidisciplinari e i*le partecipanti che hanno espresso il proprio pensiero sulle attvitá.

L’atmosfera è stata quella di una grande festa in cui ognuno*a potesse trovare uno spazio in cui esprimere se stesso*a, attraverso il racconto personale, la danza, la pittura e la musica.

Nella chiusura finale dell’evento il Gruppo Grenzenlose Melodie ha presentato i brani elaborati nel laboratorio musicale inclusivo condotto da Davide Rossini. I testi e le melodie nonchè le armonie sono state il frutto di un lavoro collettivo.

Grenzenlose Melodie

Qui è possibile rivedere il Video delle attività svolte

Alcune frasi degli interventi:

Lia, Anne Sophie, Tim, Hilarius

Non esiste inclusione senza democrazia e la democrazia ha senso soltanto se c’è l’inclusione e la possibilità per tutti*e di partecipare alla vita collettiva nel rispetto delle differenze.

Tutte le persone hanno il diritto di sperimentare, anche nel tempo libero, lo stare insieme in un gruppo eterogeneo.

I progetti inclusivi necessitano degli strumenti di facilitazione per favorire l’accesso a tutti*e.

L’esclusione e la selezione delle persone è la base di tutte le forme di oppressione.

L’inclusione favorisce una cultura di pace, di democrazia ed empatia per superare le barriere tra i popoli e favorire la solidarietà e il sostegno tra le persone.”

(Amelia Massetti, Presidente Artemisia)

Amelia Massetti

“Abbiamo svolto delle Supervisioni durante lo svolgimento del progetto, incontri fondamentali che hanno dato modo sia ai conduttori che agli operatori, di confrontarsi ed esprimere le loro emozioni ed esperienze che stavano vivendo durante lo svolgimento dei diversi workshop.

Sono stati anche momenti di crescita professionale sia per l’associazione che per gli operatori e conduttori che si affacciavano per la prima volta nel modo dell´inclusione.”

(Alice Marchetto, Vice presidente di Artemisia).

Alice Marchetto, Amelia Massetti,
Maria Cristina Canta, Valeria Reghenzani

“Che si parli di musica, arti visive, danza o pittura, tutte queste arti sono considerate come forme di linguaggio universale capaci di trasmettere idee, pensieri ed emozioni attraverso diverse forme espressive. Quando questo linguaggio universale, di per sé già speciale, riesce anche a creare un senso di comunità e regalare gioia, riesce a trovare espressione a prescindere da qualunque barriera, ecco allora che esso crea inclusione. Sono convinta che questo sia stato il centro dell’attività del progetto Inklusion in Bewegung.” (Ark Lucia, Vice responsabile AWO)

Ark Lucia

“Abbiamo con piacere constatato una buona partecipazione, in alcuni casi anche costante, di persone provenienti da diversi contesti e di diverse età, riscontrando un clima sereno e rilassato, una creatività spesso molto profonda e un’effettiva capacità inclusiva dei e delle partecipanti.”

(Marco Fiamin, conduttore Atelier)

“L’arte, con il suo linguaggio speciale e aperto, ci ha fatto incontrare. Questo mi ha fatto bene. E crea davvero valori condivisi.Ho potuto creare i miei pochi quadri con grande libertà e grande gioia e questo ha a che fare con il fatto che ho vissuto questa vicinanza con persone diverse come una grande grande ispirazione.

Questo è stato l’aspetto più importante di questo workshop per me.”(Lucia Tanganelli, partecipante)

Steffi Zogbaum

“Questi incontri sono stati un’opportunità per usare l’arte per condividere le mie esperienze emotive con altre persone che non conoscevo.

Anche se non ho problemi a condividere le mie esperienze con altre persone, non sempre è stato facile per gli altri partecipanti capire le mie situazioni in pochi minuti. Naturalmente, a volte non ho capito subito le storie degli altri.

Attraverso questa esperienza ho capito che c’è sempre un legame tra i miei sentimenti di oggi e le esperienze che ho vissuto anni fa.”

(Justin Martinez, partecipante)

“Grazie al laboratorio musicale di Davide ho ritrovato la gioia del canto e conosciuto tante nuove persone.” (Patrizia Dentoni, partecipante)

Patrizia Dentoni

“Ho scoperto che, nonostante le nostre storie e le nostre esperienze fossero diverse, c’erano molte emozioni e pensieri comuni che ci univano. Il gruppo ha creato un senso di comunità e di sostegno reciproco, che ha creato le fondamenta sul quale il momento di creazione artistica poggiava, dando la possibilità di aprirsi e rendersi vulnerabili senza timore.

Mi sono sentita ascoltata e compresa, e ho imparato molto anche osservando e ascoltando gli altri. Porto via da questa esperienza un senso di acquisita connessione e consapevolezza di me stessa.

(Roberta Dragoni, partecipante)

Roberta Dragoni

“Mi piace il corso di danza perché mi piace ballare. È bello ballare con il gruppo! E ho imparato molto.” (Lia Massetti, partecipante)

Lia Massetti e Maria Cristina Canta

“Condurre questo laboratorio è stato per me una scoperta nonché una conferma che l’inclusione è possibile, soprattutto attraverso l’utilizzo del corpo e della sua espressività.”

(Maria Cristina Canta, conduttrice corso di Danza Movimento).


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