Il camminare presuppone che a ogni passo il mondo cambi in qualche suo aspetto e pure che qualcosa cambi in noi.
(Italo Calvino)
Daniele Matterazzo ha conosciuto il mondo della disabilità attraverso un incidente che non gli permette più di usare il braccio sinistro. Da questa esperienza dolorosa lui ha trovato interesse nel camminare ed è diventato fundreiser. In questo modo sostiene progetti di associazioni che sostengono l’inclusione delle persone disabili o anche istituzioni sanitarie, come il centro pediatrico di Padova per la quale ha raccolto, facendo il Cammino di Santiago, 3.000€ in 40 giorni.
La resilienza che dimostra, nella sua attività di camminatore, è l’espressione della forza che può scaturire nel momento in cui ci si trova in una situazione di difficoltà e si pensa che tutto è perduto. Questa sua esperienza può essere d’aiuto per coloro che pensano che non possono ritrovare la forza di reagire difronte alle difficoltà che si incontrano nella vita come una malattia o un evento doloroso.
Spesso le persone disabili, o coloro che lo diventano, hanno questa capacità di rinascita e di forza che li porta a fare delle esperienze anche spirituali e di riscatto sociale che rendono la vita più leggera e piena di speranza anche per coloro che non si trovano nella stessa situazione e che talvolta per problemi, molto meno gravi, possono perdere il senso della propria vita.
Amelia Massetti ha intervistato, per Il Mitte, Daniele Matterazzo e invita tutti*e coloro che lo desiderano a fare una donazione per l’associazione che ha scelto per il suo viaggio in Lapponia, NoisyVision, che si occupa d’inclusione e organizza attività per persone cieche, ipovedenti, e ipoudenti organizzando camminate inclusive in posti non sempre semplici, e viaggi in barca a vela. Recentemente Dario Sorgato, fondatore dell’associazione, insieme a Pompea hanno organizzato un’escursione sul massiccio del Monte Rosa. Queste avventure, talvolta anche piene di tanti rischi, sono un arricchimento personale oltre che essere un’occasione unica nel suo genere, perchè persone con disabilità sensoriali possano avere delle guide efficaci per garantire quella sicurezza necessaria per raggiungere un livello di preparazione altrimenti complesso da realizzare. La cecità, l’ipovisione, l’ipoacusia, impongono dei limiti che non sempre possono essere superati. I limiti non sono mai insuperabili ma ci sono e prenderne coscienza significa dare un senso alle proprie aspirazioni, perchè è proprio la natura che insegna che ci sono dei limiti e questi vanno rispettati.