Quando il razzismo entra a scuola: una testimonianza che fa riflettere

Cosa succede quando il razzismo arriva anche tra i più giovani?
E cosa possiamo fare per proteggere e sostenere chi subisce discriminazione?

Insegnare è una delle professioni più nobili: significa non solo trasmettere conoscenze, ma anche contribuire alla crescita umana e sociale delle nuove generazioni. Significa insegnare il rispetto, l’ascolto, la convivenza.
Tuttavia, chi sceglie di educare lo fa spesso con un forte senso di responsabilità e non sempre trova un contesto pronto ad accogliere il valore della diversità senza conflitti.

Noi di Artemisia abbiamo raccolto la testimonianza toccante di un’insegnante italiana che ha subito episodi di discriminazione in ambito scolastico.
Abbiamo deciso di proporla attraverso il Mitte, ritenendo che fosse il canale giusto per dar voce a questa esperienza.

Il racconto è diretto, personale, e solleva domande profonde sul clima presente nelle scuole, sull’atteggiamento verso chi viene percepito come “straniero” e sulla responsabilità educativa degli adulti.

Dopo anni di lavoro nella scuola italiana e un intenso percorso di studio del tedesco, questa insegnante si trasferisce a Berlino per un anno di insegnamento. Berlino, città aperta e multiculturale, sembrava il luogo ideale per nuove opportunità. Ma la realtà si è rivelata complessa: se da un lato ha incontrato bambini affettuosi e dirigenti scolastici coraggiosi, dall’altro ha vissuto gravi episodi di razzismo e una preoccupante assenza di sostegno da parte delle istituzioni scolastiche.

Il suo racconto ci aiuta a comprendere come, anche in contesti apparentemente inclusivi, si possa generare esclusione. E quanto sia urgente intervenire, con strumenti sani e costruttivi, per garantire che le scuole siano davvero luoghi di crescita per tutte e tutti.

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